venerdì 21 marzo 2008

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Tel. 3471723264 – 3407848342 Telefax 1782792173
Al Sig. Sindaco
G E L A

Alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Gela
G E L A

Alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Cal/tta
C A L T A N I S S E T T A

Agli Organi di Stampa
G E L A

e. pc. Alla Società
C A L T A Q U A
C A L T A N I S S E T T A

Al Sig. Presidente Ato Idrico
C A L T A N I S S E T T A

GELA:
una città allo sbaraglio e completamente mobbizzata a tutti i livelli
“U SCECCU DA CADDRATA SU TIRA U PATRUNI”

Sindaco, hai perso la battaglia contro Caltaqua
E d’altronde non poteva essere diversamente. I tuoi proclami, le tue esternazioni, le tue pubbliche dichiarazioni fatte alla stampa, in televisione, nei pubblici comizi, tendenti a rasserenare gli stati d’animo dei concittadini da te amministrati e vessati, non sono valsi a niente se non a mistificare il vero e reale problema idrico tuttora non risolto.

La tua presunta autorevolezza, il tuo autoritarismo, i tuoi laceranti appelli (gridi), il tuo orgoglio di essere gelese e primo cittadino, la tua legalità della quale ti senti di essere il paladino per la difesa dei gelesi dai soprusi di ogni livello, da quello della gestione idrica alla questione della salute dei gelesi, per la società Caltaqua sono valori che vanno messi sotto i tacchi.

E tu sindaco che fai? Ti aggrappi sugli specchi! (lanci proclami ed anatemi finti contro Caltaqua, contro l’Eni per la questione ambientale), per poi ritrovarti con loro, perché anche tu, sei parte integrante di questo marcio sistema nel quale ti crogioli e ti rispecchi.

Perché mai, tu sindaco, non esci allo scoperto e denunci agli organi competenti, così come fai per la questione mafiosa, maggiorenti politici nostrani e faccendieri che hanno raccomandato parenti ed amici ed amici degli amici per le assunzioni fatte alla società Caltaqua?
Perché non denunci questa informale “associazione familistica consociativa provinciale ” agli organi deputati per l’accertamento di tali presunti reati?
Basta con le bugie, Sindaco!!
La società Caltaqua, che è stata obbligata alle assunzioni di raccomandati, forte di questi rapporti consociativi con i politici, in modo arrogante, fa la voce grossa nei confronti dei gelesi, inviando in questi giorni, con raccomandata postale, diffide al pagamento entro il termine di 20 giorni con il serio rischio di sospendere la fornitura idrica in caso di mancato pagamento.

Caltaqua impunemente si fa lecita staccare i contatori dei cittadini cosiddetti morosi, prescindendo dal pagamento del 50% delle pregresse bollette.

La classe politica gelese, quella che oggi è tanto indaffarata a confrontarsi in questa tornata elettorale del 13 e 14 aprile 2008, è assolutamente sorda ai problemi dei cittadini, indifferente alle sofferenze dei gelesi e non si accorge o fa finta di non accorgersene che il problema idrico è un problema tuttora non risolto che offende la dignità dei gelesi.

Questa stessa classe politica sembra quasi confermare il vecchio detto “tutto a posto Madama La Marchesa”, tanto l’unica relazione intrattenuta con l’Ato Idrico e Caltaqua che la riguardava era stata già più che soddisfacente, allorché era riuscita (chi più chi meno) a raccomandare ed a piazzare in modo schifosamente clientelare e parentale, negli organici lavorativi di questo secondo carrozzone clientelare e mangiasoldi, i loro amici e lacchè (lecchini).

Cari concittadini la battaglia per l’acqua pulita e al giusto prezzo ce la dobbiamo fare noi senza le inaffidabili intermediazioni di questi poco raccomandabili soloni della politica gelese e nissena, populisti e parolai.
CITTADINI
Tutti assieme prepariamo una protesta di popolo, concordando le soluzioni in un pubblico comizio, una delle quali potrebbe essere nella cabina di voto, l’annullamento della scheda elettorale.
L’A.G.E.A
CHIEDE
alle autorità in epigrafe, alla luce dei fatti narrati, di accertare, la trasparenza delle assunzioni fatte e in particolar modo nel periodo di tempo dal mese di gennaio 2007 al mese di agosto 2007, periodo nel quale si è svolta la tornata elettorale comunale; di accertare l’ulteriore aumento dei prezzi trimestrali oltre la fascia dei 30 mc, di accertare se non si ravvisano elementi di raggiro e/o truffa ai danni dei cittadini gelesi.

Ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di legge, lo scrivente Orazio Consiglio, Presidente dell’Associazione AGEA, chiede altresì che venga informato per una eventuale denegata archiviazione.

Gela lì, 21 Marzo 2008-03-21

Il Presidente dell’Associazione
A.G.E.A.
Orazio Consiglio

martedì 11 marzo 2008

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Gela lì, 10/03/2007
ALLUFFA CARUSI!
( CALTAQUA - EAS - COMUNE )
(SOPRUSI CONTRO I GELESI, CHI PIU’ NE HA, PIU’ NE METTA)

EVIDENTEMENTE I GELESI HANNO LE SPALLE LARGHE E ROBUSTE PER POTERE SOPPORTARE LE ANGHERIE E LE PREVARICAZIONI DI CALTAQUA –DELL’ EAS – E DEL COMUNE IMPONENDO LA LEGGE DEL PIU’ FORTE.

CALTAQUA: dal volto dell’agnello, assunta la sicurezza di un contratto trentennale, con il bene stare anche del nostro sindaco, ha buttato giù la maschera e si presenta ai gelesi come un lupo famelico che ne vuole divorare anche la pelle, distribuendo alla città di Gela acqua non potabile e putrida da cui pretende il pagamento per acqua di sorgente, pura e limpida.
Questa società è il nuovo padrone incontrastato di Gela, decidendo essa, quando dare o staccare l’erogazione idrica creando nei cittadini panico e scompiglio con il serio rischio che possa succedere qualche tragico evento.
L’EAS: vecchio gestore idrico, carrozzone politico, ente inutile, clientelare e mangiasoldi, come Caltaqua, disseppellitosi dalle ceneri in cui era immersa, ha inviato ai nostri concittadini ulteriori bollette idriche nell’ordine di migliaia di euro, a suo dire, per residui ed eccedenze.
L’EAS non ha i titoli per chiedere una sola lira ai cittadini e tale comportamento rasenta una denuncia all’Autorità Giudiziaria per truffa ai danni dei gelesi. La società subentrante, cioè la Caltaqua,non ha assunto tutti i crediti e i debiti della società cedente?
Il Sindaco di Gela: che deve garantire i cittadini dalle prepotenze di Caltaqua e dell’EAS, non sa garantire nemmeno se stesso (Il Comune ha avuto rimosso il contatore ed è rimasto senz’acqua), con grave disagio dei cittadini.
I cittadini gelesi sono allo sbaraglio!!!!

Noi dell’associazione A.G.E.A. vogliamo rassicurare i gelesi che intraprenderemo un’azione giudiziaria nei confronti di Caltaqua e dell’EAS attraverso l’azione di Classe “Class Action”, ribadendo che l’acqua va pagata al 50% perché non potabile come più volte conclamato dall’ordinanza sindacale, dalle sentente emesse dal Tribunale di Gela e dal CIP (Comitato Interministeriale Prezzi)
INTERVENGA LA MAGISTRATURA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
AGEA
Il Presidente
Orazio Consiglio

lunedì 10 marzo 2008

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Gela lì, 8/03/2008

Al Sig. Sindaco
Comune di Gela
G E L A
C O M U N I C A T O S T A M P A
Come era prevedibile e scontato i cittadini di Gela, ancora una volta, dovranno affrontare il libero arbitrio della società Caltaqua, che, in mancanza della politica locale e dei politici gelesi, impegnati nell’accaparramento di qualche posto al sole nella prossima competizione elettorale, agisce in piena libertà, senza un contraddittorio per continuare a vessare i gelesi con la chiusura dei rubinetti e creando, altresì, un generale panico nell’intera popolazione per la paventata interruzione dell’erogazione d’acqua, cioè di un pubblico servizio.
Il nostro tanto amato sindaco, che si erge a parole a garante nella difesa dei diritti dei suoi concittadini, ha abbandonato la città, profondendo tutti i suoi sforzi per la convalida di candidature di qualche deputato di lui amico e garante, ritenendo tale impegno prioritario rispetto alla disperazione dei gelesi che si vedono arrivare le nuove bollette idriche a prezzi esorbitanti.
E’ da oltre tre mesi che il sindaco avrebbe dovuto iniziare la battaglia giudiziaria nei confronti di Caltaqua e di tutti gli altri soggetti competenti in materia idrica per ottenere l’abbattimento del costo dell’acqua al 50% attraverso la tanto strompazzata cosiddetta “Class Action”, atteso che, l’acqua, tuttora non è potabile come meglio dichiarato nella sua stessa ordinanza, ma a tutt’oggi nulla ha fatto e nulla ha mosso per venire incontro alle legittime esigenze di un’intera comunità.
Tutti gli altri maggiorenti politici nostrani sono alle prese con la campagna elettorale per perpetuarsi e garantirsi un posto all’assemblea regionale siciliana, non ancora paghi di avere succhiato potere e prestigio, dimenticando che c’è un’intera popolazione gelese che langue e non sa a quale santo votarsi per avere assicurato un diritto, il pagamento all’acqua pura, pulita, potabile ed al giusto prezzo.
Noi dell’associazione AGEA chiediamo con viva forza e determinazione che il sindaco sia più presente in città, viaggiando di meno in lungo e largo per il mondo, facendo qualche volta il Sindaco di Gela, e che affronti i reali e drammatici problemi di cui i suoi concittadini sono vittime, oggi di Caltaqua, dell’Eni e di tutti i poteri forti e grigi, che hanno sconquassato il territorio, mettendo sotto scacco la dignità dei gelesi.
Rivolgiamo, infine, un accorato appello al sindaco per porre fine a tale incresciosa e stancante vicenda dei rapporti di Caltaqua con i cittadini gelesi, di prendersi cura di tale problematica, oltre che delle migliaia di disoccupati, dell’inquinamento ambientale causa di morte e depauperamento, per dare così positiva soluzione alle emergenze che vive la nostra città.
Vogliamo, altresì, rassicurare i nostri concittadini, che nessuna interruzione idrica sarà effettuata impunemente, pena la denuncia all’Autorità Giudiziaria per interruzione di pubblico servizio e vogliamo ancora ribadire che le nuove bollette che stanno arrivando, andranno pagate al 50%, in forza dell’ordinanza sindacale n. 312 del giugno 2003, delle varie sentenze emesse dal tribunale di Gela e del provvedimento del CIP che dispone che le utenze di acqua non potabile ed i prezzi di vendita al consumo non dovranno superare il livello del 50%.

A.G.E.A
IL PRESIDENTE
Orazio Consiglio
A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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VERGOGNA!

IL SINDACO CHE DEVE GARANTIRE I CITTADINI DAI SOPRUSI DI CALTAQUA NON SA GARANTIRE NEMMENO SE STESSO!
IL COMUNE HA AVUTO RIMOSSO IL CONTATORE DA CALTAQUA CON GRAVE DISAGIO DEI SERVIZI DEI CITTADINI!
E’ O NON E’ QUESTA UNA INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO!?
COSA ASPETTA IL SINDACO A DECIDERSI DI CACCIARE VIA CALTAQUA, COME I CITTADINI E L’AGEA AVEVANO GIA’ CHIESTO?
IL SINDACO SA O NON SA CHE ANCHE IL PROBELMA IDRICO E’ UNA EMERGENZA DELLA CITTA’ DI GELA!?
INVECE DI VIAGGIARE IN LUNGO E LARGO PER IL MONDO, SINDACO OCCUPATI DI GELA!!!

A.G.E.A. – Il Presidente

sabato 9 febbraio 2008

QUANDO I POTERI FORTI SI COMBATTONO, I DEBOLI SOFFRONO

COMITATO D'EMERGENZA DEL PORTO DI GELA
Il Presidente – Orazio Consiglio
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Al sig. Sindaco del Comune di Gela

Ai sigg. Segretari Sindacali di Gela

Alle forze politiche locali di Gela

Al sig. Amministratore delegato della
Raffineria di Gela

Agli Organi di informazione di Gela

QUANDO I POTERI FORTI SI COMBATTONO, I DEBOLI SOFFRONO

Il nuovo sequestro del parco coke dell’isola 29 della Raffineria di Gela ha dato il colpo di grazia alla già fatiscente struttura portuale gelese con un’ulteriore calo di arrivi di unità navali nel porto di Gela colpendo duramente la locale economia generale e lo stesso indotto industriale, oltre l’economia del Porto di Porto Empedocle. Il settore dei trasporti su gomma è oramai in agonia e fermo da più di un mese con tutte le disastrose conseguenze economiche. A breve la Raffineria di Gela dovrà fermare altri impianti generando il totale panico alla già disastrata economia gelese. Tale situazione di precarietà e di mancanza di lavoro ha creato un grave stato di emergenza nella città di Gela, generando nei gelesi l’esigenza di abbandonare la città e di non fare alcun investimento. La città di Gela ha oramai un tasso di disoccupazione che ha superato i livelli di guardia, preoccupante anche per la stessa sicurezza dei cittadini; i giovani e i meno giovani senza alcuna prospettiva di lavoro sono facile preda della mafia e della criminalità comune. Forte è il rischio di fallimento delle imprese della città di Gela. Questo COMITATO DI EMERGENZA DEL PORTO DI GELA invita il Sindaco Rosario Crocetta, quale garante dei diritti dei lavoratori, le forze sindacali e politiche, il gruppo Eni ad una riunione per sostenere tutte quelle iniziative utili alla risoluzione del gravoso problema economico degli autotrasportatori, del personale dipendente, dei servizi e degli operatori portuali. Invita altresì gli stessi organismi, durante la fase della trattativa, ad istituire un organismo istituzionale per rivendicare i mancati investimenti del nuovo porto rifugio e il mancato inserimento nel piano regolatore del progetto Interporto. Tali investimenti ed opere farebbero risorgere l’intera economia del territorio gelese e della stessa SICILIA. La storia insegna che il volano dell’economia integrata è rappresentata dai trasporti intermodali e dalle autostrade del mare. In Sicilia, forze occulte politiche e non, hanno deciso di remare contro gli interessi del nostro territorio e di Gela. I cittadini sono disperati per la mancanza di lavoro, molti dei quali rischiano di diventare preda della MAFIA e della CRIMINALITA’. La mancanza di lavoro genera solo disperazione, aggressività, mancato rispetto delle regole e del vivere civile e agevola esclusivamente le consorterie mafiose e criminali che ingrassano le file del loro esercito a basso costo e a rendere la vita impossibile alla intera comunità, trasformando in tal modo la città nell’anfiteatro dell’inferno ed invivibile.

Gela 09 Febbraio 2008

COMITATO D'EMERGENZA DEL PORTO DI GELA
Il Presidente – Orazio Consiglio

mercoledì 12 dicembre 2007

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Gela lì, 11 dicembre 2007
LA GOCCIA FORA LA PIETRA

L’acqua va pagata al 50%
Caro concittadino,
grazie al tuo impegno hai permesso all’AGEA di averti sostenuto nella lunga ed estenuante battaglia civile fatta in questi mesi ed avuto riconosciuto un diritto negato, l’acqua al prezzo giusto.
L’Agea ti comunica che l’incontro avuto con il Sindaco nella giornata del 10 dicembre 2007, ha raggiunto un primo traguardo:
PAGARE L’ACQUA AL 50%
L’associazione, nel ringraziare il Sindaco per la sensibilità avuta, quale garante dei diritti dei gelesi, ti invita sin da subito, a pagare entro e non oltre il 21 dicembre 2007, la bolletta relativa al 1^ semestre e quella successiva relativa al 3^ Trimestre.
Sei pregato caro concittadino di recarti alla posta e fornirti di un c/c in bianco trascrivendo la seguente causale:

50% pagamento acqua non potabile 1^ semestre 2007 di € 80,72
oppure

50% pagamento acqua non potabile 3^ trimestre 2007 di € 40,36
Ordinanza Sindacale n. 312 del 25/06/2003.
Per i condomini vale la stessa cosa, dimezzare l’importo e indicare il periodo.
Quanto sopra dichiarato è vincolato alla consegna delle fatture che ti sono pervenute da Caltaqua ai responsabili dell’Agea presenti ogni sera in piazza, oppure all’URP (Ufficio Relazione con il Pubblico) presso il Comune di Gela per approntare un’azione legale contro il caro costo dell’acqua.

Questa è una prima vittoria, ne otterremo delle altre. Sii fiducioso dell’Agea.

AGEA
Il Presidente Orazio Consiglio

martedì 4 dicembre 2007

TUTTI GLI ASSUNTI DI CALTAQUA

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Tel. 3471723264 – 3407848342 –

ELENCO DEI LAVORATORI DIPENDENTI ASSUNTI DA

“CALTAQUA”

Prospetto di tutti gli assunti della società Caltaqua 2006 - 2007
N.ord Cognome e nome Mese di Assunzione Gruppo Politico di Appartenenza


ACQUAVIVA PLATANI

PETRONIO SANTO DOMENICO GENNAIO 07
NUCERA FRANCESCO GENNAIO 07

BOMPENSIERE

LO SARDO IVAN GENNAIO 07

BUTERA

DI BENNARDO GAETANO GENNAIO 07
LO LICCO ROCCO LUGLIO 07

CALTANISSETTA

AMICO GIAN LUIGI GENNAIO 07
ANDALORO GIUSEPPE APRILE 07
BELLONE GIUSEPPE GENNAIO 07
BONSIGNORE PAOLO NOVEMBRE 2006
BORDONARO INNOCENZO FEBBRAIO 07
BURCHERI DAVIDE MAGGIO 07
CASSETTI MASSIMO FRANCESCO APRILE 07
CATALDO SALVATORE DICEMBRE 2006
CONDEMI DANIELE APRILE 2007
COSTA ANGELO FEBBRAIO 2007
DEBILIO MARIA ANTONELLA GENNAIO 07
DEL POPOLO CARCIOPOLO GUIDO GIUGNO 2007
DI BENEDETTO SALVATORE CLAUDIO NOVEMBRE 2006
DI FORTI GIUSEPPE GIUGNO 2007
FALETRA SALVATORE FEBBRAIO 2007
FALZONE ESTER MAGGIO 2007
GALIANO ITRIA MARIA GRAZIA MAGGIO 2007
GARCIA ISABEL GENNAIO 2007
GINEVRA VALENTINA ANTONIA AGOSTO 2007
GIORDANO DANIELE NOVEMBRE 2006
GIULIANA SALVATORE MARIA NOVEMBRE 2006
GOZZO JOSE’ SALVATORE LUGLIO 2007
GROSSO MARCELLO MAGGIO 2007
GRUTTADAURIA FABIO APRILE 2007
IANNELLO GIUSEPPE APRILE 2007
IANNELLO MARCO FEBBRAIO 2007
IANNELLO SALVATORE APRILE 2007
IANNELLO VINCENZO GIUGNO 2007
INFANTINO VINCENZO ANT. GER. APRILE 2007
IPPOLITO VALERIA ILEANA MARIA NOVEMBRE 2006
LA PLACA CHRISTIAN LUGLIO 2007
LIPANI ALBERTO GIUSEPPE FEBBRAIO 2007
LOMBARDO ALESSANDRO GENNAIO 2007
LO MONACO TIZIANO FEBBRAIO 2007
LOPEZ DANILO FEBBRAIO 2007
MACALUSO ANDREA AGOSTO 2007
MAGRO CALOGERO GIUSEPPE APRILE 2007
MARAZZO LUCAS EZEQUIEL GIUGNO 2007
MILAZZO ILARIA NOVEMBRE 2006
MONDELLO ARMANDO FEBBRAIO 2007
MUZIO SONIA PAOLA MARIA GIUGNO 2007
NUCERA MASSIMILIANO NOVEMBRE 2006
ORLANDO ALESS. BUONAVENTURA NOVEMBRE 2006
PORCELLO MASSIMILIANO FEBBRAIO 2007
ROMANO LEA GENNAIO 2007
RUVOLO NADIA LUCIA NOVEMBRE 2006
SEGRETARIO GIUSEPPE OSCAR LUGLIO 2007
STUPPIA GIOVANNI EMANUELE APRILE 2007
VINCI ORNELLA GENNAIO 2007
VITALITI VALERIIA MAGGIO 2007
Totali assunti n. 50


G E L A
ASCIA DIONIGI MAGGIO 2007
CACCAMO ROCCO FEBBRAIO 2007
CAMPAILLA IGNAZIO GIUGNO 2007
CASCIANA GAETANO FEBBRAIO 2007
CAVALLO MASSIMILIANO FEBBRAIO 2007
CISCARDI ANGELO LUGLIO 2007
DI FRANCESCO GIUSEPPE GRAZIO APRILE 2007
FILORAMO GIOVANNA MAGGIO 2007
GAROFALO FRANCESCO MAGGIO 2007
LOMBARDO DANILO GIUGNO 2007
LO PIANO ADELE MAGGIO 2007
MENDOLA FILIPPO GENNAIO 2007 LIC. 02/05/07
MOTTA CLAUDIA FRANCESCA MARIA GENNAIO 2007
PISANO MARCO NOVEMBRE 2006
PISTONE ANTONIO GIUGNO 2007
RIZZO BARTOLO AGOSTO 2007
RUSSOTTO SALVATORE GIACOMO FEBBARIO 2007
SCIACCA ORAZIO APRILE 2007
VASTA EMANUELE NAKITA DIMIT. AGOSTO 2007
VODDO DOMENICO GENNAIO 2007
Totali assunti n. 20



CAMPOFRANCO

MAZZARA PIETRO CALOGERO GENNAIO 2007
DI GIOVANNI GESUELE SIMONE GENNAIO 2007
DI GIOVANNI CALOGERO DICEMBRE 2006
VIZZINI SALVATORE MARIA LUGLIO 2007

DELIA

ALLETTO MARCO GIUGNO 2007
DI MARIA CALOGERO GIUGNO 2007
DI SIMONE DIEGO GIUGNO 2007
STAGNO FRANCESCO MARZO 2007

MARIANOPOLI

ZODA GIUSEPPE APRILE 2007

MAZZARINO

BUTERA ANTONINO APRILE 2007
MARRONE DIEGO APRILE 2007
SANTORO CALOGERO MAGGIO 2007
SCHIFANO SALVATORE APRILE 2007
STUPPIA SALVATORE APRILE 2007

MILENA

CHIARELLI MASSIMO DICEMBRE 2006
DI MARCO VINCENZO GIUGNO 2007
LICATA ANGELO APRILE 2007
RANDAZZO CARMELO MAGGIO 2007

MONTEDORO

RANDAZZO FABRIZIO LUGLIO 2007

MUSSOMELI

CASAMASSIMA GIOVANNI GENNAIO 2007
FALZONE CARLO MAGGIO 2007
GENCO MARIANNA NOVEMBRE 2006
GENCO RUSSO ALESSANDRO APRILE 2007
GENUARDI GIUSEPPE APRILE 2007
MESSINA DOMENICO LUGLIO 2007
MISTRETTA CARMELO AGOSTO 2007
PIAZZA GIOVANNI APRILE 2007
SCHIFANO SALVATORE GIUGNO 2007


NISCEMI

CARBONE GIUSEPPE APRILE 2007
SPINELLO MARIO SETTEMBRE 2007

RIESI

GOLISANO FRANCESCO APRILE 2007
LOMBARDO FRANCESCO APRILE 2007
SCIACCHITANO ANTONIO APRILE 2007
SCIMONE IGNAZIO NOVEMBRE 2006
STUPPIA ANGELO APRILE 2007
VIRGOLINI GIUSEPPE APRILE 2007

SAN CATLADO

AMICO SALVATORE MARZO 2007
ANZALONE ORIANO CALOGERO GENNAIO 2007
BELLA ANDREA MAGGIO 2007
CAPITANO SALVATORE NOVEMBRE 2006
CAPRIOLI STEFANO LUGLIO 2007
CASUCCI GIUSEPPE APRILE 2007
DI NATALE ALESSANDRO SETTEMBRE 2007
LA VERDE CALOGERO LUCA SETTEMBRE 2007
LOMBARDO DANIELA SETTEMBRE 2007
SAVITTERI DANIELE SETTEMBRE 2007
TRAPANESE EMANUELA GENNAIO 2007

SANTA CATERINA VILLARMOSA

DELL’UTRI GIOVANNI APRILE 2007
GIAMBRA ANTONIO LUGLIO 2007
GIGLIO GIOVANNI FEBBRAIO 2007
POLO CALOGERO GENNAIO 2007

SERRADIFALCO

ARONICA GIUSEPPE DOMENICO SETTEMBRE 2007
BUTERA IVANO GASPARE DICEMBRE 2006
COSTA LEONARDO GENNAIO 2007
LO CURTO MAURIZIO APRILE 2007
LOMANTO SALVATORE APRILE 2007
MILAZZO MICHELE APRILE 2007



SUTERA

ALFANO ANGELO GENNAIO 2007
DI CARLO STEFANO LUGLIO 2007 LO BUE ONOFRIO MARZO 2007
NICASTRO SALVATORE APRILE 2007
VALLELUNGA PRATAMENO
SAGLIBENE SALVATORE GENNAIO 2007
TRABONA GIUSEPPE LUGLIO 2007

VILLALBA

DI GANGI PEPPINO APRILE 2007
IMMORDINO IVAN FEBBRAIO 2007
PIAZZA ALFONSO LUGLIO 2007
PIRRELLO GIUSEPPE LUGLIO 2007
SCARLATA GIUSEPPE FEBBRAIO 2007
ZAFFUTO GIUSEPPE APRILE 2007

ASSUNTI DA FUORI PROVINCIA

CASTELTERMINI (AG)

GRIZZANTI GAETANO FRANCESCO APRILE 2007

LICATA (AG)

FIORDALISO ANGELO GENNAIO 2007
PRESTIPINO GIUSEPPE LUGLIO 2007

PALERMO

COSTA GIROLAMO APRILE 2007
SASSI SOFIA AGOSTO 2007

PIAZZA ARMERINA (EN)


LICCIARDELLO OTTAVIO FEBBRAIO 2007


RACALMUTO

CAPITANO DIEGO GENNAIO 2007


ASSUNTI CON CITTADINANZA STRANIERA


TUZZOLINO ROSOLINO MARZO 2007
D’ANCA PASQUALE MASSIMO SETTEMBRE 2007


QUADRO RIASSUNTIVO GENERALE PER CITTA’ E MESE DI ASSUNZIONE

CITTA’ N. ASSUNTI MESI DI ASSUNZIONE

ACQUAVIVA PLATANI 2 GENNAIO 2007

BOMPENSIERE 1 GENNAIO 2007

BUTERA 2 GENNAIO 2007

CALTANISSETTA 50
9 NOVEMBRE 2006
1 DICEMBRE 2006
7 GENNAIO 2007
9 FEBBRAIO 2007
9 APRILE 2007
5 MAGGIO 2007
5 GIUGNO 2007
3 LUGLIO 2007
2 AGOSTO 2007


CAMPOFRANCO 4
1 DICEMBRE 2006
2 GENNAIO 2007
1 LUGLIO 2007

DELIA 4
1 MARZO 2007
3 GIUGNO 2007

GELA 20
1 NOVEMBRE 2006
3 GENNAIO 2007 LICENZ. 1
4 FEBBRAIO 2007
2 APRILE 2007
4 MAGGIO 2007
3 GIUGNO 2007
1 LUGLIO 2007
2 AGOSTO 2007



MARIANOPOLI 1
1 APRILE 2007


MAZZARINO 5
4 APRILE 2007
1 MAGGIO 2007


MILENA (4)
1 DICEMBRE 2006
1 APRILE 2007
1 MAGGIO 2007
1 GIUGNO 2007

MONTEDORO (1)
1 LUGLIO 2007



MUSSOMELI 9
1 NOVEMBRE 2006
1 GENNAIO 2007
3 APRILE 2007
1 MAGGIO 2007
1 GIUGNO 2007
1 LUGLIO 2007
1 AGOSTO 2007

NISCEMI 2
1 APRILE 2007
1 SETTEMBRE 2007



RIESI 6
1 NOVEMBRE 2006
5 APRILE 2007



SAN CATALDO 11
1 NOVEMBRE 2006
2 GENNAIO 2007
1 MARZO 2007
1 APRILE 2007
1 MAGGIO 2007
1 LUGLIO 2007
4 SETTEMBRE 2007




S.CAT. VILLARMOSA 4
1 GENNAIO 2007
1 FEBBRAIO 2007
1 APRILE 2007
1 LUGLIO 2007


SERRADIDALCO 6
1 DICEMBRE 2006
1 GENNAIO 2007
3 APRILE 2007
1 SETTEMBRE 2007


SUTERA (4)
1 GENNAIO 2007
1 MARZO 2007
1 APRILE 2007
1 LUGLIO 2007



VALLELUNGA PRATAMENO 2
1 GENNAIO 2007
1 LUGLIO 2007

VILLALBA (6)
2 FEBBRAIO 2007
2 APRILE 2007
2 LUGLIO 2007

FUORI PROVINCIA

CASTELTERMINI (AG) 1
1 APRILE 2007


LICATA 2
1 GENNAIO 2007
1 LUGLIO 2007


PALERMO 2
1 APRILE 2007
1 AGOSTO 2007


PIAZZA .ARMERINA 1
1 FEBBRAIO 2007


RACALMUTO 1
1 GENNAIO


ASSUNTI CON CITTADINANZA ESTERA

GERMANIA 2
1 MARZO 2007
1 SETTEMBRE 2007

ASSUNZIONI COMPLESSIVE FATTE PER MESE

NOVEMBRE 2006 13

DICEMBRE 2006 04

GENNAIO 2007 25

FEBBRAIO 2007 17

MARZO 2007 04

APRILE 2007 35

MAGGIO 2007 13

GIUGNO 2007 13

LUGLIO 2007 15

AGOSTO 2007 06

SETTEMBRE 2007 07
=============
152 TOTALE UNITA’ IN FORZA AL MESE DI SETTEMBRE 2007


C’e’ o no il voto di scambio?

Ognuno faccia la propria riflessione!!



A.G.E.A.
Il Presidente
Orazio Consiglio

La storia si ripete - Strenna Natalizia per Caltaqua

A. G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Tel. 3471723264 – 3407848342 Telefax 1782792173

Gela lì, 4 dicembre 2007
COMUNICATO STAMPA

STRENNA NATALIZIA PER CALTAQUA

LA STORIA SI RIPETE

Siamo entrati nell’atmosfera natalizia, periodo di shopping e concessioni di doni, a volte anche a se stessi, come potrebbe succedere a Caltaqua che, per non spezzare la tradizione si vorrebbe fare un lauto regalo ai danni dei gelesi, molti dei quali vivono in uno stato di povertà.

Così come è successo nel mese di luglio 2007, l’ente gestore idrico, la società spagnola Caltaqua, sta nuovamente inviando ai cittadini gelesi le nuove fatture con i nuovi bollettini per il pagamento dell’acqua relativamente al trimestre Luglio – Settembre 2007 e con i prezzi interi stabiliti dall’associazione di tutti i Comuni della provincia di Caltanissetta, di cui Gela è il maggiore azionista, l’Ato Idrico CL 6.

I cittadini gelesi, comuni mortali, abbandonati a se stessi, non fanno parte di alcuna casta e/o filiera organizzativa nei confronti della quale insorgerebbero i poteri forti e i politici ingrassati per garantirne l’incolumità e il diritto da soprusi e vessazioni di cui i nostri concittadini sono invece vittime.

I politici e gli amministratori locali non trovando alcun elemento utilitaristico e/o di interesse particolare fine a se stesso, o al gruppo di appartenenza, si sono completamente disimpegnati nell’affrontare l’annosa vicenda dell’acqua, lasciando libertà di azione alla società Caltaqua, che pretende il corrispettivo per la distribuzione dell’acqua quando arriva e per il servizio prestato.

Questa associazione già fortemente impegnata nel recente passato a garantire i diritti dei gelesi e denunziare le violazioni e la mancata tensione etica e morale dei nostri politici ed amministratori locali e regionali, da oggi intraprende una nuova azione di lotta politica e giudiziaria per far valere un diritto negato ad avere acqua tutti i giorni pulita e sana e al prezzo giusto.
Per quanto sopra, questa associazione, di concerto e con gli impegni assunti con lo studio legale avvocato Giacomo Di Fede sito in Gela nella Via Rossigni 21, si rende disponibile a venire incontro alle esigenze dei gelesi, per rendere giustizia sociale soprattutto agli indigenti e mette a disposizione le proprie strutture per impugnare davanti al Giudice di Pace le nuove fatture dal costo esoso.

I cittadini che ritengono ingiustificato ed illegittimo il costo dell’acqua, sono invitati a farci avere la fattura in originale pervenuta in questi giorni e consegnarla ai responsabili dell’Agea che a partire da Giovedì 6 dicembre 2007 dalle ore 17,00 alle 20,00 presiederà in Piazza Umberto I per la raccolta delle stesse pronte a presentare il ricorso all’Autorità Giudiziaria.

A.G.E.A.
Il Presidente Orazio Consiglio

mercoledì 14 novembre 2007

INCONTRO CON I VERTICI DI ATO IDRICO E SOCIETA' CALTACQUA - GESTORE IDRICO DELLA PROVINCIA DI CALTANISSETTA

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Gela lì, 14 novembre 2007


Al Sig. Sindaco di Gela
Rosario Crocetta
G E L A



Al Sig. Presidente
Ato Idrico
Dr. Gioacchino De Maria
Via G. Mulè, 1
93100 C A L T A N I S S E T T A




Al Sig. Amministratore Delegato
Ing. Josè Gozzo
C/so Vittorio Emanuele 61
93100 C A L T A N I S S E T T A





Agli Organi di Informazione
G E L A


Oggetto: Risultanze dell’incontro del 13 Novembre 2007

Questa Associazione, nel rispetto degli impegni assunti con la cittadinanza tutta, nella giornata di ieri ha tenuto un incontro , giusta nostra richiesta del 13 Ottobre 2007, con il Presidente dell’Ato Idrico di Caltanissetta, Dr. Gioacchino De Maria, con l’amministratore delegato della società Caltaqua Ing. Josè Gozzo, per trovare le soluzioni alle modalità di pagamento delle bollette idriche, per avere l’acqua tutti i giorni, per mitigare le ansie e dare serenità ai gelesi e per venire incontro alle fragili condizioni economiche dei nostri concittadini in un momento storico di forte crisi e congiuntura economica.

A detto incontro ha partecipato, altresì, il capogruppo di Sinistra Democratica, avvocato Paolo Cafà.

Alla richiesta dell’Agea e di Sinistra Democratica di non assumere atteggiamenti vessatori nei confronti dei cittadini gelesi utenti, si sono espressi favorevolmente il Dr. De Maria e l’Ing. Gozzo i quali dichiarano che non saranno eccezionalmente calcolati interessi di mora e/o sanzioni per il mancato pagamento delle bollette idriche.

I partecipanti al tavolo di confronto hanno concordato altresì la necessità di coinvolgere l’Amministrazione Comunale nel rivendicare unitariamente il diritto al dimezzamento delle tariffe da parte della Regione Siciliana. È di pubblico dominio la promessa fatta dal Presidente Cuffaro di annullare qualsiasi pagamento dell’acqua qualora fosse stata accertata la non potabilità.

Da qui la necessità di continuare la battaglia a Palermo presso la Regione Siciliana per conquistare il diritto all’acqua potabile e al prezzo giusto.

Pertanto sin da ora, questa associazione di concerto con il movimento politico S.D. invitano, con gli estremi dell’urgenza, l’Amministrazione Comunale, Ato Idrico, Caltaqua a fissare un incontro per concordare le comuni strategie di azioni per affermare il sacrosanto diritto della cittadinanza ad avere acqua tutti i giorni.

Al nostro Sindaco si chiede un impegno e uno sforzo particolare in questa battaglia di civiltà, equivalente alla lotta che egli ha messo in atto contro la mafia, per giungere ad un epilogo positivo di tutta la questione oramai divenuta annosa.

È stata posta altresì l’attenzione al piano di interventi finalizzati alla potabilizzazione delle risorse idriche mediante l’utilizzo delle acque delle dighe del Ragoleto, Disperi, Cimia e altre fonti di approvvigionamento e alla verifica dei tempi e alle modalità di attuazione dell’accordo di programma dell’Agenzia Regionale delle acque, impegnata entro il 30 di novembre a presentare lo schema di convenzione.

Il Dr. De Maria e l’Ing. Gozzo ognuno per le rispettive competenze e ruoli hanno assunto ulteriore impegno relativamente alla costruzione degli impianti di potabilizzatori che saranno messi in funzione tra il mese di marzo e giugno del prossimo anno, permettendo così di prelevare acqua dalle sorgenti naturali e farla giungere nelle abitazioni dei gelesi salubre e bevibile.

L’associazione Agea e S.D. prendono atto degli impegni assunti dai rappresentanti della società Caltaqua e dell’Ato Idrico e dichiarano soddisfacente e proficuo nell’interesse della cittadinanza gelese l’incontro avuto.


A.G.E.A
Il Presidente
Orazio Consiglio

lunedì 5 novembre 2007

EMERGENZA CRIMINALITA' NELLA CITTA' DI GELA

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Gela lì, 01 novembre ’07


Al Sig. Sindaco di Gela
Rosario Crocetta
G E L A


Al Sig. Prefetto
Dr. Vincenzo Petrucci
C A L T A N I S S E T T A


Al Sig. Questore
Dr. Guido Marino
C A L T A N I S S E T T A


Al Sig. Commissario di P.S.
Dr. Angelo Bellomo
G E L A



Al Sig. Comandante dei Carabinieri
Dr. Pasquale Saccone
G E L A


Al Sig. Comandante Guardia di Finanza
Dr. Giuseppe Saccone
G E L A


Al Sig. Comandante VV UU.
Cap. Salvatore Alè
G E L A


Agli Organi di Stampa
G E L A








EMERGENZA CRIMINALITA’ A GELA

A nome e per conto di questa associazione, la cittadinanza gelese esprime il più vivo e sconcertante dolore per l’agghiacciante, atroce delitto che ha colpito la signora Giovanna Reggiani nella città di Roma, compiuto da immigrati violenti e senza scrupolo e vivo compiacimento alla sensibilità del Governo Prodi nel convertire con gli estremi di urgenza il disegno di legge sulle espulsioni in decreto del pacchetto sulla sicurezza dei cittadini.

Sull’onda di questa efferata e vile aggressione, di cui è stata vittima una innocua cittadina, noi dell’associazione AGEA rivolgiamo un accorato appello agli indirizzari in epigrafe, affinché anche nella nostra città, non si abbiamo più a verificare fenomeni criminali, avendo registrato, negli ultimi tempi una escalation di rapine compiute quasi quotidianamente che non risparmiano vittime di qualunque età e sesso.

Voi siete gli organi deputati a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini gelesi e un maggiore sforzo vi viene chiesto soprattuto e in particolar modo nella prima decade di ogni mese,
periodo nel quale migliaia di pensionati, soprattutto anziani, uomini e donne, si recano presso le poste per riscuote la esigua pensione che viene sistematicamente scippata da ignobili personaggi della malavita locale, arrecando non solo nocumento economico alle vittime ma anche traumi psicologici e fisici.
La città di Gela è terrorizzata!!!

Sicuri noi dell’associazione Agea, che non abbandonerete questa città al suo declino, fiduciosi del vostro impegno, che mirano alla salvaguardia e tutela dell’incolumità dei gelesi, ognuno per le proprie competenze e ruoli istituzionali ci è gradito porgere i migliori auspici di buon lavoro.


A.G.E.A.
Il Presidente
Orazio Consiglio

martedì 30 ottobre 2007

Appello al Presidente della Repubblica - On.le Giorgio Napolitano

A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
93012 G E L A – Web orazio-consiglio.blogspot.com Email www.consiglio@email.it
Tel. 3471723264 – 3407848342
Gela lì, 30 ottobre ’07

Al Sig. Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
R O M A

Illustre Sig. Presidente della Repubblica,

chi Le scrive è il presidente dell’associazione Agea, Orazio Consiglio di Gela, che in pieno solleone, nell’estate scorsa ha voluto intraprendere una iniziativa popolare attraverso una raccolta di firme contro il caro costo delle bollette idriche, contro il cattivo funzionamento dei servizi e l’inefficienza dell’ente gestore, la società “Caltaqua”, contro la pessima qualità d’acqua non potabile e a favore di una gestione idrica cittadina pubblica.

Ottomila capi famiglie, tante sono le firme raccolte che rappresentano circa trentamila cittadini gelesi, hanno sottoscritto la petizione testimoniando la gravissima e pericolosa situazione sociale venutasi a determinare a Gela per i ripetuti disservizi provocati da Caltaqua che tuttora, continua ad erogare nelle nostre abitazioni, quando arriva, acqua di scarico, da liquami e inquinata anche da idrocarburi.

Lo scrivente e gli altri associati hanno voluto così intestarsi una battaglia di civiltà, di legalità, di democrazia compiuta con la partecipazione attiva di migliaia di concittadini, che ha raggiunto la sua massima espressione nella giornata dell’11 ottobre con una grande mobilitazione di massa, una giornata di forte protesta ma anche di proposta per raggiungere un ideale, l’ottenimento di un diritto negato, un grande sogno collettivo di circa ottantamila gelesi nella speranza di trasformarlo in realtà con l’arrivo nelle nostre abitazioni dell’Acqua salubre e pulita.

Noi dell’associazione ci rivolgiamo a Lei Sig. Presidente, come ultima ratio, affinché un Suo autorevole intervento possa ammorbidire i toni vivaci e contrapposti fra soggetti istituzionali (Comune e Regione Sicilia) e mitigare le intransigenti posizioni personali tra il Sindaco di Gela Crocetta e il Presidente della Regione Cuffaro. I cittadini gelesi non possono soffrire le pene dell’inferno del mancato arrivo dell’acqua e divenire il capro espiatorio della diatriba e della bramosia di potere tra i due contendenti.

Non solo, ma divenire altresì, i cittadini gelesi, in questa bailamme e pot-pourri di ruoli e poteri politici, vittime di soprusi anche da parte dell’Ato Idrico di Caltanissetta e del nuovo gestore idrico la società “Caltaqua”.

L’Ato idrico, in ossequio al deliberato del consiglio di amministrazione del 10 maggio ’07, ha deciso la tariffa del costo dell’acqua ad € 1,38 al mc per i primi tre anni e a € 2,40 per gli anni successivi, ottenendo così un rincaro rispetto al vecchio gestore, l’EAS del 220%, una maggiorazione di costo ingiustificato e presumibilmente illegittimo.

La società Caltaqua nel mese di agosto u.s. ha inviato a tutti i cittadini gelesi le nuove bollette idriche da pagare, chiedendo il corrispettivo di un presunto consumo d’acqua mai calcolato, relativamente al primo semestre dell’anno in corso par ad € 80,71.

Caltaqua tenta così di incamerare quanto più denaro possibile dai gelesi, senza che fino ad ora abbia creato e/o investito con soldi propri, un solo euro per migliorare il servizio idrico, ma in virtù di una vacua promessa di investimento per la realizzazione di progetti futuri del servizio idrico.

Di fronte a tale situazione si è levata forte la protesta dei gelesi contro la società Caltaqua, ma, ancora più forte è stato il grido di allarme del nostro Vescovo Michele Pennini nell’omelia dell’otto di settembre, nell’avere richiamato e ammonito i nostri politici locali e regionali a non privatizzare l’acqua e di farla arrivare nelle case dei gelesi pulita e sana e che essa, essendo un dono di Dio, non va mercificata e non va posta alle condizioni della giungla del libero mercato, esortando altresì, taluni soggetti a non speculare per accumulare soldi su un bene così vitale e di primaria importanza per l’uomo.

La città di Gela, Sig. Presidente, vive in uno stato di abbandono totale, una disoccupazione dilagante, una stagnazione economica non più tollerabile che ha reso il tessuto economico e sociale fragile e pericoloso per l’ordine pubblico e i cittadini gelesi, per quanti sforzi facciano non raggiungono nemmeno la terza settimana del mese e non reggono più il peso e la bramosia di lupi famelici il cui unico obiettivo è piegare ancora una volta i già vessati cittadini gelesi alle volontà dei nuovi padrini e padroni dell’acqua.

Ci sembra utile e opportuno rilevare che l’acqua di Gela proviene dai cicli di lavorazione del dissalatore dello stabilimento Eni, presente da oltre 50 anni nella nostra città. Acqua di mare che viene distribuita ai cittadini come potabile.

Essa risulta, dalle perizie eseguite da alcuni tecnici su incarico del Tribunale di Gela del tutto scadente, priva di sali minerali e che in mancanza di questi ultimi potrebbe comportare un reale rischio di malattie cardiovascolari; è torbida e surriscaldata, carente, manca di qualità organolettiche, maleodorante, vi è la formazione dei trilometani, nitriti e metaemoglobinemia con il rischio di contrarre malattie al sangue in quanto riduce ossigeno e induce a fenomeni di cianosi, presenta altresì eccessiva quantità di ferro. Acqua industriale convertita in acqua commestibile; mentre l’acqua proveniente dalle sorgenti naturali, quindi potabile, è in uso allo stabilimento petrolchimico per raffreddare gli impianti.

È utile ricordare a tal proposito l’ordinanza sindacale n. 312 del 25/06/2003 nella quale il Sindaco ordina, alla cittadinanza di astenersi dall’uso potabile dell’acqua immessa nella rete idrica cittadina. Tuttora quella ordinanza è vigente ed efficace

Sig. Presidente della Repubblica, chi Le scrive, assieme ad altri due soggetti, in rappresentanza degli ottantamila cittadini gelesi che rivendicano legittimamente un diritto negato, avere l’acqua sempre, pulita e sana al prezzo giusto, desiderano consegnarLe “de visu” la petizione popolare della raccolta delle firme e pertanto Le chiedono di essere ricevuti per ulteriori ragguagli in merito alla situazione precaria e pericolosa venutasi a determinare a Gela per la questione acqua.

Sicuri della sensibilità Sua, di un Suo vivo interessamento, pronto a dirimere la questione “acqua di Gela” e di un Suo invito ci onoriamo porgerLe i nostri deferenti ossequi.

A.G.E.A.
Il Presidente
Orazio Consiglio

giovedì 11 ottobre 2007

Gela, 11 Ottobre 2007 - Comizio per rivendicare un diritto negato. L'acqua

COMIZIO DI GIORNO 11 OTTOBRE 2007.


Grazie, tante grazie concittadini, siete stati meravigliosi, sono veramente emozionato, è venuto davvero fuori il nostro orgoglio contro i predoni di questa città, contro la delinquenza spicciola e organizzata, contro i poteri occulti e non tanto occulti, contro la mafia armata e quella bianca, siamo veramente orgogliosi di essere gelesi, ma stavolta non lo diciamo per un convenevole o per circostanza, lo diciamo perché in ognuno di noi è venuta forte la spinta di non farci più mettere i piedi in faccia dai vecchi e nuovi colonizzatori:
l’Eni, che per oltre 50 anni ha devastato tutta l’area di Gela e il suo comprensorio, senza avere mai investito un solo euro per la crescita civile ed armonica a favore di questa città;
l’Agenzia Regionale per i rifiuti e le acque, ente inutile e mangiasoldi;
l’Ato Idrico, formato da politici lupi famelici, che non si fermano nemmeno di fronte alle sofferenze dei concittadini;
la Siciliacque, società intermediaria che gestisce le acque in Sicilia il cui scopo e accumulare soldi, acquista l’acqua dall’Eni per 5 centesimi per rivenderla alla società nissena-spagnola, la Caltaqua, a 61 centesimi, che, a sua volta dovendo pagare i fannulloni dell’Ato Idrico lievita il costo dell’acqua fino a 1,30 euro per i primi tre anni e poi portarla a 2,40 al mc. Tutti quanti messi al proprio posto per succhiare il sangue della povera gente.

Un vivo ringraziamento va fatto alle associazioni di volontariato presenti in questa piazza così gremita, agli studenti, ad alcune forze politiche, non tutte per la verità, ad alcune forze sindacali ma soprattutto un ringraziamento particolare, sentito, va rivolto alla chiesa, al nostro Vescovo Michele Pennisi che nell’omelia dell’otto di settembre ha lanciato il suo grido di allarme e di dolore contro la classe politica ammonendo gli stessi politici a non privatizzare l’acqua che è un dono della natura e di Dio.

Certamente non mi sento di ringraziare i presidenti dei comitati di quartiere che non si sono spesi in questa battaglia di civiltà, che non hanno partecipato alla raccolta delle firme e ritengo sinceramente che questo comportamento sia molto grave, per una città che ha bisogno di punti riferimenti e di guida; non hanno agito nel comune interesse dei cittadini ma sono stati sicuramente al servizio di qualche potentato politico in cambio di qualche questua.

Avremmo tanto desiderato che il Sindaco di Gela, conosciuto e riconosciuto quale sindaco che lotta la mafia ed è per la legalità, si mettesse a capo di questa iniziativa popolare, in questa battaglia di trasparenza, di legalità contro i poteri forti, contro i soprusi, le prevaricazioni dei nuovi opulenti, fastosi, sontuosi bramini gestori idrici. Ma come poteva, Crocetta, Sindaco di Gela, se ne è il complice e l’artefice di tale misfatto consumato ai danni dei gelesi?

Al sindaco Crocetta vogliamo dire e ricordargli che il popolo gelese è stato nei suoi confronti molto generoso suffragandogli 30 mila voti, il 65% dei votanti e per ricambiare questo atto di amore che la città ha avuto per lui, ha preparato agli ingenui cittadini una polpetta avvelenata mettendo in campo Siciliacque, l’Ato Idrico, Caltaqua che vogliono spennare i polli gelesi non solo economicamente ma anche salutare, distribuendo nei rubinetti delle case acqua reflua, da sentina e cancerogena, arrecando danno alla salute di tutti noi concittadini.

I cittadini gelesi hanno squarciato il velo del modus operanti del sindaco e hanno scoperto che è un gran bugiardo, mistificatore e che ha fallito la conduzione e la gestione amministrativa del Comune. L’atto di amore che i cittadini hanno avuto nel sindaco, viene ricambiato con comportamenti proditori, facendo prevalere gli interessi particolari, politica-affari, agli interessi dei cittadini. E mentre il figliol prodigo ha riconosciuto di avere dissipato tante ricchezze alla sua famiglia si è pentito e da predone è ritornato alla casa del padre; il nostro sindaco continua imperterrito a mantenere nella nostra città l’Ato idrico e la società Caltaqua, nonostante i cittadini abbiano palesemente espresso con la raccolta delle firme la cacciata dell’Ato Idrico e della società Caltaqua per avere la gestione pubblica dell’acqua.

Caro Sindaco Crocetta, ci dispiace dirlo, ma dobbiamo dichiarare che hai fallito come amministratore di questa città, perché se è vero che hai condotto e conduci la lotta alla mafia, ad essa non hai saputo coniugare lo sviluppo economico del nostro territorio a cominciare dal porto rifugio dove hai perso una somma già destinata per Gela pari a 67 milioni di Euro.
La mafia non la si può lottare senza contrapporgli la nascita di imprese e nuova occupazione.
La gente è stanca di sentirsi dire la solita solfa, da oltre quattro anni ti vediamo apparire quotidianamente sulle televisioni locali e nazionali, costruendoti artatamente una tua immagine e ricreandoti la verginità perduta e non fai altro che parlare di Gela come la città più mafiosa del mondo, anche se fosse vero, in contraccambio cosa hai offerto a questa città? Occupazione? Non mi pare! A Gela si registra un tasso allarmante di disoccupazione e una stagnazione economica non più tollerabile e nulla di positivo si intravede nell’immediato e medio futuro, soprattutto per i tanti giovani che, o sono costretti ad andare via da Gela verso realtà più tranquille o divenire facili prede di organizzazioni di malavitosi impinguando ed ingrossando sempre di più le file delle cosche mafiose; quanti progetti hai in corso d’opera con finanziamenti nazionali ed europei? Ci pare nessuno; non esistono luoghi di aggregazione sociali, insomma sindaco, a Gela non c’è niente e non si può essere orgogliosi di essere gelesi in una città che è vuota, senza alcuna prospettiva futura e a Te sindaco non ti permettiamo di crearti sempre più artificiosamente la tua immagine mediatica che sei il miglior sindaco del mondo. I cittadini gelesi sono snervati, la città langue.
Anche sul piano della legalità, sindaco, non eccelli, usi la legalità a convenienza, come se essa fosse un accessorio nella vita. Vorremmo tanto capire, visto che parliamo di legalità, le assunzioni di personale fatte da Caltaqua; quanti a Gela sono venuti a conoscenza che tale società era bisognevole di unità lavorative? quale bando pubblico è stato fatto? quali sono stati i criteri di assunzione fatte da Caltaqua se non quelli di amici e parenti dei nostri politici? Ogni assunto veniva inquadrato ad una precisa area politica e al candidato di riferimento nelle elezioni comunali del maggio scorso. Tutto ciò si verificava prima e durante la campagna elettorale per estorcere il voto e che tale meccanismo perverso, ha permesso a taluni soggetti di essere suffragati abbondantemente. Oggi questi suffragati fanno parte della tua Giunta. Sembra abbastanza chiaro che si è agito nell’ultima campagna elettorale sotto ricatto e dietro il voto di scambio.
La Caltaqua tra il mese di gennaio e maggio 2007 passa da 43 unità lavorative a 110 assunti con un incremento occupazionale pari a 67 lavoratori, molti dei quali durante la campagna elettorale erano palesemente impegnati a raccogliere voti verso precisi candidati che oggi siedono sugli scranni o del Consiglio Comunale o sulla poltrona assessoriale.
La corsa all’assunzione continua ancora fino a raggiungere 140 dipendenti ai quali viene concesso lo stipendio sindacale nell’ordine di oltre 200 mila euro mensili ai quali vanno aggiunti altri 100 mila euro per pagamento contributi ed assicurazione, per complessive oltre 300 mila euro mensili che danno il senso del forte rincaro del costo dell’acqua. Cioè, che tutto ciò è a carico dei cittadini.
Confidiamo nella magistratura che faccia chiarezza su questa vicenda. E’ questa la legalità che vuoi mostrare a noi e al mondo intero?
Sindaco non ti permettiamo di crogiolarti ancora sulla mistificazione e falsa immagine che ti sei creata nel corso di questi anni, abbiamo squarciato il velo della tua ipocrisia e ti abbiamo scoperto come quando il re è nudo e adesso ti invitiamo a fare il sindaco sul serio a cominciare dal mandare via Caltaqua che tanto danno ha fatto, in un anno di gestione, ai nostri concittadini.
Noi dell’associazione AGEA siamo scesi in campo nel mese di agosto per rispondere al nuovo gestore idrico, Caltaqua, capro espiatorio di tutte le malefatte consumate ai danni dei gelesi, in riferimento all’invio delle bollette idriche dai costi veramente stellari a fronte di un servizio non avuto. Caltaqua ci ha già fatto rimpiangere quel carrozzone politico e clientelare che era l’EAS.
Al peggio non c’è mai fine!!
Caltaqua, convinta che il vecchio gestore idrico l’EAS, abbia assuefatto nel corso dei 50 anni di presenza nella nostra città, con somministrazioni giornaliere e progressive di sostanze tossiche alla dipendenza della rassegnazione, continua con il vecchio stile tramandato, a distribuirci acqua di mare, non potabile e cancerogena a prezzi salatissimi, mortificando e umiliando i cittadini gelesi, i quali, per quanti sforzi di lavoro facciano, non reggono più il peso e la bramosia nell’accumulare soldi per pagare politici dipendenti e dirigenti del nuovo gestore idrico.
L’acqua è un bene comune, è un dono che nostro Dio ci ha voluto regalare, però a Gela è di proprietà del nuovo comitato di affari che alla bisogna e quando decide esso, comitato di affari, la distribuisce e per giunta a prezzi esorbitanti ai salassati cittadini.

Caltaqua chiede di pagare 80,71 euro relativamente ai presunti consumi di erogazione d’acqua del primo e secondo trimestre 2007, cosicché, per l’intero anno i cittadini dovrebbero sborsare 161,42 euro che in termini comparativi con il vecchio gestore idrico risulterebbero lievitati a 102,22, una maggiorazione di costo ingiustificato ed illegittimo. Se poi consideriamo che a Gela ci sono oltre 20 mila famiglie, l’introito nelle casse della Caltaqua risulterebbe complessivamente a 2.044.440,00 euro (4 miliardi delle vecchie lire) senza avere creato e/o investito un solo euro per migliorare il servizio idrico, ma in virtù, presumibilmente di una vacua promessa di realizzazione di progetti e di sviluppo del servizio idrico per gli anni a venire.
I cittadini gelesi rivendicano con viva forza la fornitura di acqua potabile 24 ore al giorno, che sia sana e pulita, che l’acqua proveniente dalle sorgenti naturali, quindi potabile, non sia più in uso allo stabilimento per il raffreddamento degli impianti industriali ma distribuita ai cittadini, che accusano malattie dall’uso di tale acqua con il serio rischio di contrarre malattie ancora più gravi quali l’avvelenamento al sangue che potrebbero indurre a fenomeni di cianosi.
A cosa servono le leggi dello Stato che sanciscono che l’uso dell’acqua per il consumo umano è prioritario rispetto agli altri usi? Gli altri usi sono ammessi quando la risorsa è sufficiente e a condizioni che non ledano la qualità dell’acqua per il consumo umano. (legge 36/94)
Le acqua destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite, non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità e concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana e devono soddisfare i requisiti di legge. Quando questi requisiti vengono superati l’azienda sanitaria competente e il gestore, ciascuno per quanto di competenza, provvedono affinché i consumatori interessati siano debitamente informati.
Chiediamoci tutti quanti quali tipo di informazione noi cittadini abbiamo avuto dalla società Caltaqua? Loro violano le leggi per la tutela della salute e noi supinamente dobbiamo subire senza che né il sindaco né altre autorità competenti fanno valere le ragioni della comunità amministrata.
Al nostro Presidente della Regione, il plurindagato e tuttora sotto processo per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, meglio conosciuto Totò “Vasa Vasa”, che dette oltre 100 milioni di euro dal 2001 al 2003 per rimborsi regionali sanitari a quel Michele Aiello, finito in galera con l’accusa di avere avuto rapporti stretti con la mafia di Bernardo Provenzano e facendo lievitare i costi della sanità siciliana alle stelle, per intenderci l’amico fraterno del Vice Presidente all’ARS, l’On. Lillo Speziale, gli ricordiamo che l’11 gennaio 1983 si stipulò una convenzione tra la regione Sicilia e l’Agip Petroli con la quale l’ENI si impegnava a gestire gli impianti di dissalazione in modo da soddisfare le richieste dell’utente e assicurare la continuità della fornitura dell’acqua per almeno sei ore al giorno e che in caso di guasti del dissalatore avrebbe dovuto assicurare la continuità della fornitura dell’acqua mediante l’utilizzo della propria riserva di acqua dolce. Il nostro amato Governatore non ha mai applicato l’art. 24 della convenzione che prevede la rescissione del contratto all’Agip per inadempienza contrattuale. Evidentemente il nostro Governatore non ha mai avuto alcun interesse ad interrompere i rapporti con l’Eni, con i poteri forti, quanto ai cittadini hanno il tempo per potere soffrire le pene dell’inferno.

Di fronte ad una Italia e ad una Sicilia così governata in cui sono prevalenti i privilegi dei potenti, politici, imprenditori, sindacalisti, Sen. Baccini, On. Cardinale, On. Casini, Sen. Chiaromonte Sen. Cossiga, Sen. Mancino, Sen. Marini, Min.Mastella, Sen Pionatti, On. Proietti, On. Veltroni, On. Violante, Seg. della CISL Bonanni, Pres. Della Consob Cardia, dir. Gen Fs Forlenza, che si sono comprati attici e mega appartamenti a Roma da enti pubblici o da privati a prezzi stracciati, i cittadini, comuni mortali, non riescono ad arrivare nemmeno alla terza settimana del mese che già sono in grosse difficoltà economiche; allora ci si deve porre una domanda e fare una seria riflessione, se tutto ciò non riguarda la questione etica e morale del singolo e della politica.
Torna di grande attualità, dopo 28 anni la questione morale di Berlinguer.
Berlinguer in una delle sue interviste diceva: “i partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. I partiti sono federazioni di camarille e del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni, e i cittadini vivono sotto ricatto.” ecc.ecc.
Ecco, caro sindaco, questi sono gli insegnamenti che dovresti applicare nella conduzione amministrativa, purtroppo anche tu agisci come una potente macchina clientelare, disconosci i reali problemi e le sofferenze della gente perché altrimenti non avresti permesso di far parte degli Ato e concedere a mezzo di essi, la gestione idrica ad una società privata. E domani concedere la gestione Ato rifiuti ad un’altra società privata.

E allora, per finire noi ti chiediamo negli interessi superiori della città e dei cittadini, sin da subito, che venga istituito un tavolo permanente di concertazione, formato da un nostro rappresentante dell’associazione, dai sindacati, dagli imprenditoriali, da soggetti politici, per programmare a medio e lungo termine la realizzazione di quelle strutture e servizi utili per la città e lavorare seriamente per la gestione idrica della municipalizzata

mercoledì 10 ottobre 2007

SOLIDARIETA' A ORAZIO CONSIGLIO PER LA VILE AGGRESSIONE SUBITA DA DUE BALORDI. CHI SONO GLI EMISSARI?

Si esprime solidarietà all'ex direttore dell'Interporto del Golfo di Gela per la vile aggressione subita. Ci chiediamo chi siano gli emissari? Quali poteri forti ed oscuri hanno compiuto tale vile gesto? Confidiamo nelle forze dell'ordine e nella magistratura per fare chiarezza per tale increscioso episodio.

Il Presidente - Dott. Marco Fasulo
Associazione INTERPORTO del Golfo di Gela

GELA, 10 OTTOBRE 2007 - APPELLO AGLI STUDENTI

APPELLO AGLI STUDENTI

DOMANI GIOVEDI’ 11 OTTOBRE PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE


Questa associazione impegnata in questi mesi in una battaglia di civiltà, di democrazia e di legalità, tendente alla risoluzione e al superamento definitivo dell’annoso problema idrico,
INVITA

gli Studenti delle Scuole Medie, degli Istituti Superiori e Universitari a partecipare alla giornata del riscatto e di liberazione contro CALTAQUA e contro i poteri forti e i nuovi opulenti bramini, la casta gelese e nissena, che tanto danno economico e psicologico hanno causato alle nostre famiglie.

Studente/i di ogni ordine e grado, tu che rappresenti il futuro di questa martoriata terra di Sicilia, Gela, con spirito di orgoglio, partecipa alla mobilitazione di massa di domani per avere riconosciuto un diritto negato: L’ACQUA!!

Alle ore 9,00 domani concentramento presso l’Ospedale di Gela per rivendicare la gestione municipalizzata e contro il caro bollette e i disservizi di Caltaqua.


AGEA
Il Presidente
Orazio Consiglio

giovedì 4 ottobre 2007

SCIOPERO GENERALE CITTADINO CONTRO LA GESTIONE IDRICA PRIVATA NELLA CITTA' DI GELA

A. G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
Web: orazio-consiglio.blogspot.com
Email: www.orazio.consiglio@email.it
Tel. 3471723264 – 3407848342


GIOVEDI’ 11 OTTOBRE 2007
SCIOPERO GENERALE CITTADINO!!

ALLE ORE 9,00 CONCENTRAMENTO PRESSO L’OSPEDALE DI GELA PER LA MOBILITAZIONE DI MASSA CONTRO IL CARO BOLLETTE E I DISSERVIZI DI CALTAQUA.

GELESE, UOMO E DONNA, BAMBINO E ANZIANO, STUDENTE DI OGNI ORDINE E GRADO, FORZE POLITICHE SANE, SINDACATI, ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, PRESIDENTI DEI COMITATI DI QUARTIERE, COMMERCIANTI, ARTIGIANI, LIBERI PROFESSIONISTI,
PARROCI DI TUTTE LE CHIESE, TUTTI QUANTI, PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE PER AVERE RICONOSCIUTO UN DIRITTO NEGATO: L’ACQUA!!!

L’ACQUA E’ UN DONO DI DIO E A NESSUNO E’ PERMESSO DI PRIVARCELA. VOGLIAMO LA MUNICIPALIZZATA!!

RIVENDICHIAMO L’ACQUA POTABILE E CHE SIA SEMPRE CORRENTE 24h AL GIORNO AL PREZZO GIUSTO

GIOVEDI’ 11 OTTOBRE PARTECIPA ALLA GIORNATA DEL RISCATTO E DI LIBERAZIONE DEI GELESI CONTRO OGNI PREVARICAZIONE, CONTRO OGNI SORPRUSO DI CALTAQUA!!

VIA CALTAQUA DA GELA!!

AGEA
Il Presidente
Orazio Consiglio

venerdì 28 settembre 2007

Gela, 28 Settembre 2007 - Consegna raccolta firme e richieste di incontro con il Sindaco

Gela lì, 28 settembre 2007

Al Sig. Sindaco
Rosario Crocetta
G E L A

Agli Organi di Informazione
G E L A

Oggetto: Consegna Raccolta Firme e richiesta di incontro.

Eg. Sig. Sindaco,
abbiamo il piacere oggi, di consegnare a Lei, perché ne faccia un uso utile e prezioso, nell’interesse della nostra città e dei nostri concittadini, la petizione popolare della raccolta delle firme, avente per scopo l’abolizione dell’Ato Idrico (Ente inutile e mangiasoldi), l’interruzione di ogni rapporto con la società nissena Acque di Caltanissetta meglio conosciuta “CALTAQUA”, per inadempienza contrattuale e di intraprendere tutte quelle iniziative che portino alla gestione dell’acqua pubblica. Cioè alla MUNICIPALIZZATA.
Ottomila capi famiglie, tante sono le firme raccolte, che rappresentano circa trenta mila cittadini Gelesi, che hanno testimoniato la gravissima e pericolosa situazione sociale venutasi a determinare per i ripetuti disservizi provocati da Caltaqua che tuttora, continua ad erogare nelle nostre abitazioni, quando arriva, acqua di scarico e di liquami, cioè reflua.
Le ottomila firme raccolte, sig. Sindaco, sono la testimonianza di una città che vive in uno stato di forte disagio e rivendica legittimamente con viva determinazione che l’acqua sia sempre corrente dai rubinetti e di buona qualità. Rivendica altresì, che l’acqua essendo un dono di Dio e della natura, NON VA PRIVATIZZATA e a nessun empio soggetto è permesso di speculare su un bene così vitale e di primaria importanza per l’uomo.
Forte si è levato il grido di dolore del nostro Vescovo, Michele Pennisi nell’omelia dell’otto di settembre, richiamando e ammonendo i nostri politici locali a non privatizzare l’acqua, ma piuttosto a venire incontro alle legittime esigenze economiche dei cittadini gelesi, molti dei quali vivono in uno stato di povertà assoluta.
Lei sig. Sindaco, che è il primo cittadino di una comunità di circa ottantamila persone, molto sensibile alla fragilità del nostro tessuto sociale ed economico, Lei sig, Sindaco che è e rappresenta la massima espressione e il pioniere della legalità, Lei, che della questione etica e morale della politica gelese, ne ha fatto il suo cavallo di battaglia, Lei sig. Sindaco quale soggetto politico e uomo di sinistra e per giunta comunista, che tendenzialmente dovrebbe essere contro le privatizzazioni, non può sottrarsi ad un dovere altrettanto etico, morale, di legalità e di trasparenza, nell’interesse dei concittadini, di non rompere il rapporto con Caltaqua, che fino ad oggi ha recato danno, sofferenza e dolore da ripugnare alla coscienza dei gelesi.
Noi dell’Associazione AGEA Le chiediamo un incontro ufficiale entro la prossima settimana, per discutere e per dirimere la questione acqua, per tutelare la salute dei cittadini, per soddisfare le esigenze legittime e sacrosante dei gelesi dal non pagare acqua, che, per la presenza di sostante inquinanti e cancerogene arrecano avvelenamento al sangue e inducono a fenomeni di cianosi alla persona.
Sig. Sindaco, si faccia parte diligente e convochi, con gli estremi d’urgenza i responsabile dell’AGEA, nel rispetto e in rappresentanza degli ottomila cittadini che hanno firmato la petizione.
AGEA
Il Presidente
Orazio Consiglio

sabato 22 settembre 2007

BEPPE GRILLO SALVACI DALLA SETE DI GELA E DALLE RUBERIE

Gela lì, 21 settembre 2007

Caro Beppe,

mi chiamo Orazio Consiglio, sono di Gela e quasi tuo coetaneo.

Tante esperienze ho vissuto nella vita, compresa quella di fare il politico a Gela, città assai difficile per chi, come me, della politica ne ha fatto una missione, un atto di amore verso i più deboli, intestandomi tante battaglie sociali solamente nell’interesse delle classi meno abbienti, per avere dato voce a chi non ha mai avuto la possibilità di esprimerla nei luoghi deputati, nelle platee o nei pubblici comizi per rivendicare i diritti negati e dare loro la dignità di esseri umani
Proprio per questo, nella mia ultima esperienza amministrativa presso il Comune di Gela di alcuni anni fa, nella qualità di assessore, alla guida del sindaco Crocetta, tuttora in carica, conosciuto quale sindaco dell’Antimafia e per la legalità, fui messo alla porta dallo stesso, per avere denunciato alla magistratura di Gela alcuni compagni del mio ex partito per malversazione e malcostume politico. Alla faccia della trasparenza e della legalità.
Purtroppo la politica mi pervade e mi coinvolge e non posso fare a meno di essa per difendere i tanti cittadini che supinamente subiscono angherie di ogni sorta da parte di privati o di pubblici amministratori ed allora, oggi, forse è arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene della mia comunità formata di circa 80 mila persone. Grazie anche alla tua spinta che ho il piacere di leggerti in rete.
È da qualche anno che ti seguo attraverso il tuo blog e sono pienamente convinto che sei riuscito a scuotere le coscienze di centinaia di migliaia di cittadini mettendo a nudo tutta la malapolitica sviluppatasi nel corso degli ultimi quindici anni, sia essa di destra che di sinistra.
Soprattutto da quando è sceso nell’agone politico, per eludere le patrie galere, lo psiconano, piduista (tessera 1816), discepolo del “venerabile” maestro Licio Gelli, che ha avuto la capacità, all’insegna del pseudo nuovo, di sviluppare il programma massonico e una politica priva di valori, tutta improntata sul pensiero unico dell’economia capitalista, di portare alle estreme conseguenze l’esacerbato individualismo, di esaltare uno sfrenato mercato senza regole se non a lui favorevole e a quelli appartenenti alla sua casta, di avere stravolto gli ideali, i valori sani dell’uguaglianza, della solidarietà, della giustizia, le diversità, fino a dividere pericolosamente con le menzogne i cittadini, che, impregnati di questi malsani principi si dividono in buoni e cattivi con il serio rischio di far prevalere il sentimento di odio.
Il pericolo che l’Italia ha attraversato e tuttora sta attraversando non è più rappresentato da Berlusconi, ma dal berlusconismo, germe malefico verso il quale milioni di cittadini, tanti in buona fede, ma tanti altri per tornaconto, si sono infatuati, convinti che ognuno di loro potesse emulare le gesta dello psiconano, divenendo loro medesimi dei piccoli psiconano. Con la differenza che il bellachioma si è arricchito illecitamente, senza sapere mai, noi comuni mortali, da dove provenissero quei tanti miliardi accumulati negli anni 70 e 80.
Il berlusconismo ha preso il sopravvento e contaminato non solo la gente comune, che per ingenuità e buona fede lo ha preso sul serio, (si ricordi che il Berlusconi politico, nacque durante tangentopoli, un periodo oscuro della politica italiana, nel quale milioni di cittadini sono rimasti indignati dalle ruberie dei politici)- ma ha contagiato tutta la classe dirigente politica italiana, divenendo essa stessa berlusconizzata, a partire dai vertici romani per finire in periferia.
Ti ringrazio Beppe a nome e per conto di milioni di cittadini per le tue mirabili iniziative, hai messo il dito nella piaga, hai squarciato i veli dell’omertà politica mettendo a nudo tutti i buchi neri che la stessa politica esprime oggi.
Occorreva il comico Grillo, con le tue pungenti battute sarcastiche, tra il serio e il faceto, per mettere in crisi la politica italiana e i suoi protagonisti per evidenziare quanto è fragile, corrotto e obsoleto il nostro sistema politico italiano.
La casta, formata da giornalisti di regime, carta stampata e televisione, da politici corrotti e consociativi, di destra e di sinistra, in cui vige il principio e la regola dell’impunità perché tutti o quasi, contaminati di scostumatezza immorale, ha accusato il colpo ed è fortemente preoccupata dallo tsunami Grillo, reagisce, individuando in Grillo e i suoi simpatizzanti, l’uomo qualunque, terrorista capace di causare nuove tragedie.
E io che sono un tuo estimatore, sono ben felice di essere individuato come l’uomo qualunque, terrorista, fonte di nuove tragedie, con i miei valori etici, morali, con il mio senso della giustizia, di lavoratore onesto che fa fatica ad arrivare a fine mese e a cui viene sottratto denaro dalla busta paga per mantenere i privilegi e i sorprusi dei detrattori della casta e dei massoni.
Mentre, vorrei diversamente capire il non qualunquismo dei nostri impostoti politici, di quelli che vanno a puttane nei locali a luce rossa, o di quelli che sono stati condannati per tangenti, o per estorsione o per truffa o peggio ancora di quelli che hanno tenuto e continuano a tenere uno stretto legame con la mafia e stanno in Parlamento a rappresentarci indegnamente. Questo non è qualunquismo, magari lo fosse, è peggio, è delinquenza organizzata per fini di arricchimento personale e/o di gruppo, è associazione a delinquere anche di stampo mafioso.
Dopo questo sfogo, caro Beppe ti voglio rappresentare la situazione che si vive nella mia città, Gela 80.000 abitanti, sita nel profondo sud dell’Europa e dell’Italia, una città priva di qualunque elementare struttura, strade divelte, ferrovie inesistenti, rete idrica e fognaria fatiscenti, interi quartieri sempre più degradati, lasciati al proprio destino, l’abuso e l’impunità sono all’ordine del giorno, autovetture bruciate ogni notte, insomma una Gela che è terra di conquista e di servilismo politico verso i poteri forti, verso l’ENI.
A Gela si respira aria inquinata, la centrale termoelettrica dello stabilimento petrolchimico ha scaricato nell’ambiente agenti inquinanti nell’ordine di migliaia di tonnellate, migliaia di tonnellate di gas e polveri creando nocumento all’agricoltura, alla salute dei residenti sui quali si registrano un alto indice di morbilità, bronchite cronica, enfisema polmonare e mortalità. Le ciminiere dello stabilimento emettono sostanze cancerogene, teratogene, mutagene nocive alla salute e anche mortali, persone che vengono colpite dalle più eterogenee patologie tumorali, mortalità per tumore al retto colon, al cervello, ai polmoni, al fegato.
Per la situazione ambientale così grave, a Gela si sono registrate malformazioni di ogni tipo, una bambina che nasce come una sorta di Minotauro, bambini affetti da agenesia, due bambini con palatoschisi, soggetti down, polidattili e tanti aborti spontanei, tra cui uno con feto acefalo. In un solo anno a Gela si è arrivati ad avere 45 casi di malformazione, superando abbondantemente la media nazionale.
A Gela si sono registrati solo nel 2005, numero 402 casi di tumori, ponendosi ai vertici della classifica nazionale come incidenza, mentre 3000 cittadini sono afflitti da tumore, l’incidenza di neoplasie, nei dati relativi al biennio 2002/04 sono di 4 volte in più rispetto alla media nazionale.
E, come se non bastasse, il colmo per una città che vive da oltre 50 anni tale dramma è, che a Gela non esiste presso il presidio ospedaliero il reparto di Oncologia, come suole dirsi (cornuti e mazziati). I cittadini gelesi quindi, oltre a patire le pene dell’inferno per le malattie accusate, devono subire anche ingenti costi per le cure presso gli ospedali del nord, per affrontare i cosiddetti viaggi della speranza.
Dopo averti fotografato tale triste realtà gelese, ti voglio ulteriormente rappresentare un’altra dolorosa vicenda, che è stata la molla che mi ha spinto a scriverti:

l’ACQUA DI GELA

A Gela viene erogata acqua, quando arriva, non potabile ed inquinata da petrolio. Essa
è causa di malattie gravi che provoca avvelenamento. (sic!) Essa proviene dai cicli di lavorazione del dissalatore dello stabilimento ENI. Acqua di mare che viene distribuita ai cittadini come potabile. Essa risulta, dalle perizie eseguite da alcuni tecnici su incarico del Tribunale gelese, oltre che inquinata, priva di sali minerali che può comportare un reale rischio di malattie cardiovascolari; è torbida, surriscaldata, carente, manca di qualità organolettiche, maleodorante, piena di trilometani, metaemoglobinemia, nitriti, giardia, con il rischio di contrarre malattie al sangue in quanto riduce ossigeno ed induce a fenomeni di cianosi; presenta altresì eccessiva quantità di ferro.
Acqua industriale aggressiva convertita in acqua commestibile.
Le sorgenti naturali, (Cimia, Ragoleto, Bubbunia) nelle quali prelevano fino a 8 milioni di mc d’acqua annuo, che potrebbero soddisfare le esigenze della nostra comunità, vanno in uso allo stabilimento petrolchimico per il raffreddamento degli impianti industriali.
Evidentemente il costo per la salute dei cittadini gelesi è inferiore al costo dei processi produttivi dello stabilimento. Questa storia, purtroppo, si ripete da oltre 40 anni. La vita di un gelese costa meno di una cicca di sigarette.
Leggo sul tuo blog, “l’Acqua di Dio”, che essa è un bene comune e universale e sembrerebbe pleonastico spendere parole in quanto è un diritto fondamentale ad avere nelle proprie abitazioni acqua salubre e pulita. Nonostante ciò, l’acqua di Gela, oltre a non avere i minimi requisiti di bevibilità, è stata privatizzata a costi stellari. E mentre nella Regione Lombardia, il mistico governatore Formigoni, si sta aggrappando alle sue divinità terrene, cioè alle multinazionali, a cui affidarne la gestione e servire la casta per i lauti guadagni e non i cittadini amministrati a prezzi politici, a Gela il nostro amato sindaco, comunista, grande predicatore e imbonitore di masse, pur dichiarando pubblicamente che è per la gestione pubblica dell’acqua, nei fatti che fa? Da in gestione l’acqua ad una società privata, alla “Acque di Caltanissetta” S.p.A. società formata da un consorzio di 7 società che opera sotto la denominazione sociale “CALTAQUA”.
L’acqua, bene comune e universale, non è vero che è di dominio pubblico, ma di proprietà delle varie multinazionali, nel caso specifico a Gela è di proprietà del nuovo comitato di affari (Comuni, Ato Idrico, Caltaqua) che riunitosi in conventicola impone la distribuzione alla bisogna e al costo di € 2,50 al mc. con un rincaro rispetto all’anno sorso del 300% . Caltaqua tenta di incamerare quanto più soldi possibili dai gelesi, senza che fino ad ora abbia creato e/o investito un solo euro per migliorare il servizio idrico.
Viviamo l’era dei nuovi opulenti bramini, la casta gelese, formata da avvocati d’affari, maggiorenti politici nostrani di primo e secondo livello, assunzioni di parenti ed amici dei nostri amministratori, faccendieri, tutti quanti, messi al posto giusto per succhiare il sangue dei poveri e trarre il massimo profitto senza neppure il minimo sforzo, bramini politici sfacciati, che mortificano ed umiliano i cittadini gelesi, che per quanti sforzi di lavoro facciano, non reggono più il peso e la bramosia di lupi famelici il cui unico e solo obiettivo e: accumulare Soldi, Soldi, Soldi per piegare ancora una volta i già vessati cittadini gelesi alle volontà dei nuovi padrini e padroni.
Di fronte ad una siffatta e onirica realtà, chi ti scrive, animato di tanta buona volontà, nell’interesse precipuo dei cittadini gelesi, per il malcontento generale della nostra comunità, per la sordità e scarsa sensibilità del nostro sindaco, per il comportamento piratesco concesso dall’ATO idrico della provincia di Caltanissetta, di cui il Comune di Gela è maggiore azionista, alla società Caltaqua, ho costituito un’associazione denominata “A.G.E.A.”, Associazione Gela Emergenza Acqua” e con essa ho voluto intraprendere nel mese di agosto, in piena canicola, con la collaborazione di altri due soggetti, l’iniziativa di una petizione popolare con la raccolta di firme, per tentare di porre fine alla deprecabile, scandalosa e truffaldina operazione che l’Ato idrico, Caltaqua con la complicità dei nostri amministratori hanno messo in atto ai danni dei gelesi.
L’obiettivo della petizione è quello di abolire l’Ato Idrico, ente inutile e mangiasoldi e per la Municipalizzata, di cacciare la società Caltaqua non solo per i disservizi che fino ad ora ha creato alla popolazione, ma per inadempienza contrattuale in quanto ha violato il protocollo d’intesa per avere distribuito acqua non potabile, e principalmente perché l’acqua essendo un bene primario non va assolutamente privatizzata.
Gela e i gelesi rivendicano con determinazione che l’acqua arrivi nelle case sana e pulita, che essa non va sottoposta alla giungla del libero mercato su cui fare affari più o meno leciti per ricavarne utili, che sia sempre corrente 24 ore al giorno e al prezzo giusto.
L’associazione AGEA ha raccolto così 8000 firme e forte di tale risultato ha chiesto al sindaco Crocetta un atto di amore per la città Gela, di mettersi a capo anche lui delle 8000 famiglie che hanno firmato la petizione per mandare la società Caltaqua e di defilarsi dall’Ato Idrico.
Siamo orgogliosi di avere messo in campo una grande battaglia di civiltà, di legalità e di democrazia partecipata nella nostra città, ma siamo purtroppo ancora in attesa della risposta del sindaco che fino ad ora non ci ha convocato per dichiarare la sua posizione, atteso che ha detto pubblicamente attraverso la stampa che è per la gestione pubblica.
Caro Beppe, noi fino ad ora abbiamo fatto la nostra parte, altri traguardi dobbiamo raggiungere entro breve tempo per dichiarare vittoria alla nostra azione popolare e la prossima tappa sarà quella di proclamare una giornata di protesta ma anche di proposta.
Entro la prima decade di ottobre, data di scadenza delle bollette idriche inviate ai cittadini dalla società Caltaqua” dichiareremo una giornata di sciopero ed è in quella occasione che chiediamo la tua disponibilità venendo a Gela e metterti tu a capo di 80.000 cittadini per superare qualunque ostacolo e per convertire il nostro sindaco, che, dalle parole passi ai fatti, cioè rompere qualunque rapporto con la società Caltaqua, per programmare la Municipalizzata.

Spero tanto di non averti tediato, mi permetto di lasciarti i miei recapiti telefonici per eventuali contatti diretti che sono i seguenti: 347 1723266 – 3407848342- 328 9176088.

Cordialità.

LA BATTAGLIA CONTINUA

Orazio Consiglio

LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO E PER GIUNTA DISTOCICO METTIAMO IN CAMPO L’ORGOGLIO DI ESSERE GELESI E MANDIAMO A CASA CALTAQUA.

Gela lì, 18/08/2007

COMUNICATO STAMPA

Agli Organi di Informazione
G E L A

FINALMENTE!!!!

LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO E PER GIUNTA DISTOCICO

METTIAMO IN CAMPO L’ORGOGLIO DI ESSERE GELESI E MANDIAMO A CASA CALTAQUA.

Prefigurando lo scenario di bravi istrioni, alla luce dei risultati non ottenuti nella riunione che si è tenuta ieri nell’aula consiliare alla presenza del presidente dell’ATO Idrico e del direttore di Caltaqua, nessuna assicurazione è stata data ai cittadini di Gela per ridurre i salatissimi costi dell’acqua non potabile, non solo, ma di assistere allo scaricabarile di responsabilità tra Ato Idrico, Cataqua e Siciliacque .
La Caltaqua butta giù la maschera e dichiara che l’acqua di Gela è potabile, peccato che i gelesi non se ne siano mai accorti, mentre il cruccio del presidente dell’Ato dr. De Maria è chi dovrà sopportare l’abbattimento del 50% della tariffa in virtù di una delibera del Cipe che sancisce la riduzione della metà del costo nei casi in cui l’acqua non è potabile.

Noi dell’associazione AGEA, convinti ancora più di prima, che bisogna agire con il bisturi, confermiamo la raccolta delle firme affinché la società Caltaqua venga estromessa dal contesto gelese per inadempienza contrattuale e per lavorare seriamente per una municipalizzata

A partire da questa sera in Piazza Umberto I e fino al 07/09/2007 inizierà la raccolta di firme contro le ingiustizie che Caltaqua ha messo in atto ai danni dei gelesi.

.

A.G.E.A.
Il Presidente
Orazio Consiglio

I POLITICI GELESI INCASSANO LA VITTORIA DI RE PIRRO

Gela lì, 14 settembre 2007


I POLITICI GELESI INCASSANO
LA VITTORIA DI RE PIRRO

I nostri politici, dall’incontro palermitano portano a Gela più danni che vantaggi con l’allusione di un risultato positivo.
Ora c’è da chiedersi se i nostri politici locali sono in buona fede oppure sono empi personaggi a cui potrebbero stare bene una Gela truffata e beffata. (come suole dirsi “curnutu e mazziatu”)
Nel primo caso, Gela, sarebbe rappresentata da una classe politica inetta, incapace e miope, che non riesce a garantire il presente, né, tanto meno il futuro, che non riesce ad affrontare l’annosa questione idrica gelese e che è soddisfatta del misero risultato ottenuto a Palermo.
Nel secondo caso, i nostri politici si dimostrerebbero arguti e spregevoli soggetti che remerebbero contro gli interessi di Gela e dei gelesi, che avrebbero anteposto agli interessi della città gli interessi di partito, di quei partiti che non vogliono defilarsi dalle lobby, dagli affari più o meno trasparenti e legittimi, dalle varie consorterie che ruotano attorno all’affare dell’acqua.

Viene altresì dato un significato del tutto stravolgente al termine di “potabilità”, che
Secondo questi politici luminari trasformano la parola potabilità in liquido non “bevibile”, mentre qualunque enciclopedia letteraria definisce “potabile” ciò che si può bere senza recare pregiudizio alla salute.

Un dato inquietante è stato detto sulla salubrità dell’acqua di Gela da direttore dell’Igiene Pubblica ASL 2, il quale dichiara che nell’acqua sono state trovate sostanze inquinanti di idrocarburi, (petrolio) sostanza cancerogena che è causa di malattie gravi come l’avvelenamento, senza che nessuno dei nostri politici abbia reagito a tale drammaticità e pericolosità del fenomeno.

In merito alla questione del caro bollette, noi dell’associazione A.G.E.A. registriamo il raggiro che si vuole consumare ai danni dei gelesi con il con il fantomatico abbattimento del 50% del costo dell’acqua.
Con la gestione EAS pagavano circa 60 euro l’anno per 80 mc; abbattimento del 50% 30 euro; con Caltaqua, solo per l’anno 2007 160 euro, abbattimento 50% 80 euro, mentre per gli anni a venire il costo sarà portato a 240 €.

E’ sotto gli occhi di tutti che l’inganno è perpetrato!!!!

Basta una semplice somma algebrica, che evidenzia, che, con tutto l’abbattimento del 50% l’acqua ci costerà per l’anno 2007 in più del 130% rispetto al costo dell’EAS.

Bravi i nostri politici, hanno agito nell’interesse dei gelesi come meglio poterli truffare.

Noi dell’associazione ribadiamo ed esigiamo che l’acqua sia potabile, continua 24 ore al giorno e al prezzo giusto come succede nelle altre città sicialiane.

Se Caltaqua non potrà garantire tali requisiti invitiamo il Sindaco a sciogliere ogni rapporto con Caltaqua per vizi di forma e per inadempienza contrattuale e che l’acqua fino a quando non sarà dichiarata salubre e pulita non dovrà essere pagata, se non per il servizio di distribuzione.

LA BATTAGLIA CONTINUA


Il Presidente
A.G.E.A.
Orazio Consiglio