venerdì 28 settembre 2007

Gela, 28 Settembre 2007 - Consegna raccolta firme e richieste di incontro con il Sindaco

Gela lì, 28 settembre 2007

Al Sig. Sindaco
Rosario Crocetta
G E L A

Agli Organi di Informazione
G E L A

Oggetto: Consegna Raccolta Firme e richiesta di incontro.

Eg. Sig. Sindaco,
abbiamo il piacere oggi, di consegnare a Lei, perché ne faccia un uso utile e prezioso, nell’interesse della nostra città e dei nostri concittadini, la petizione popolare della raccolta delle firme, avente per scopo l’abolizione dell’Ato Idrico (Ente inutile e mangiasoldi), l’interruzione di ogni rapporto con la società nissena Acque di Caltanissetta meglio conosciuta “CALTAQUA”, per inadempienza contrattuale e di intraprendere tutte quelle iniziative che portino alla gestione dell’acqua pubblica. Cioè alla MUNICIPALIZZATA.
Ottomila capi famiglie, tante sono le firme raccolte, che rappresentano circa trenta mila cittadini Gelesi, che hanno testimoniato la gravissima e pericolosa situazione sociale venutasi a determinare per i ripetuti disservizi provocati da Caltaqua che tuttora, continua ad erogare nelle nostre abitazioni, quando arriva, acqua di scarico e di liquami, cioè reflua.
Le ottomila firme raccolte, sig. Sindaco, sono la testimonianza di una città che vive in uno stato di forte disagio e rivendica legittimamente con viva determinazione che l’acqua sia sempre corrente dai rubinetti e di buona qualità. Rivendica altresì, che l’acqua essendo un dono di Dio e della natura, NON VA PRIVATIZZATA e a nessun empio soggetto è permesso di speculare su un bene così vitale e di primaria importanza per l’uomo.
Forte si è levato il grido di dolore del nostro Vescovo, Michele Pennisi nell’omelia dell’otto di settembre, richiamando e ammonendo i nostri politici locali a non privatizzare l’acqua, ma piuttosto a venire incontro alle legittime esigenze economiche dei cittadini gelesi, molti dei quali vivono in uno stato di povertà assoluta.
Lei sig. Sindaco, che è il primo cittadino di una comunità di circa ottantamila persone, molto sensibile alla fragilità del nostro tessuto sociale ed economico, Lei sig, Sindaco che è e rappresenta la massima espressione e il pioniere della legalità, Lei, che della questione etica e morale della politica gelese, ne ha fatto il suo cavallo di battaglia, Lei sig. Sindaco quale soggetto politico e uomo di sinistra e per giunta comunista, che tendenzialmente dovrebbe essere contro le privatizzazioni, non può sottrarsi ad un dovere altrettanto etico, morale, di legalità e di trasparenza, nell’interesse dei concittadini, di non rompere il rapporto con Caltaqua, che fino ad oggi ha recato danno, sofferenza e dolore da ripugnare alla coscienza dei gelesi.
Noi dell’Associazione AGEA Le chiediamo un incontro ufficiale entro la prossima settimana, per discutere e per dirimere la questione acqua, per tutelare la salute dei cittadini, per soddisfare le esigenze legittime e sacrosante dei gelesi dal non pagare acqua, che, per la presenza di sostante inquinanti e cancerogene arrecano avvelenamento al sangue e inducono a fenomeni di cianosi alla persona.
Sig. Sindaco, si faccia parte diligente e convochi, con gli estremi d’urgenza i responsabile dell’AGEA, nel rispetto e in rappresentanza degli ottomila cittadini che hanno firmato la petizione.
AGEA
Il Presidente
Orazio Consiglio