A.G. E. A.
ASSOCIAZIONE GELA EMERGENZA ACQUA
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Gela lì, 8/03/2008
Al Sig. Sindaco
Comune di Gela
G E L A
C O M U N I C A T O S T A M P A
Come era prevedibile e scontato i cittadini di Gela, ancora una volta, dovranno affrontare il libero arbitrio della società Caltaqua, che, in mancanza della politica locale e dei politici gelesi, impegnati nell’accaparramento di qualche posto al sole nella prossima competizione elettorale, agisce in piena libertà, senza un contraddittorio per continuare a vessare i gelesi con la chiusura dei rubinetti e creando, altresì, un generale panico nell’intera popolazione per la paventata interruzione dell’erogazione d’acqua, cioè di un pubblico servizio.
Il nostro tanto amato sindaco, che si erge a parole a garante nella difesa dei diritti dei suoi concittadini, ha abbandonato la città, profondendo tutti i suoi sforzi per la convalida di candidature di qualche deputato di lui amico e garante, ritenendo tale impegno prioritario rispetto alla disperazione dei gelesi che si vedono arrivare le nuove bollette idriche a prezzi esorbitanti.
E’ da oltre tre mesi che il sindaco avrebbe dovuto iniziare la battaglia giudiziaria nei confronti di Caltaqua e di tutti gli altri soggetti competenti in materia idrica per ottenere l’abbattimento del costo dell’acqua al 50% attraverso la tanto strompazzata cosiddetta “Class Action”, atteso che, l’acqua, tuttora non è potabile come meglio dichiarato nella sua stessa ordinanza, ma a tutt’oggi nulla ha fatto e nulla ha mosso per venire incontro alle legittime esigenze di un’intera comunità.
Tutti gli altri maggiorenti politici nostrani sono alle prese con la campagna elettorale per perpetuarsi e garantirsi un posto all’assemblea regionale siciliana, non ancora paghi di avere succhiato potere e prestigio, dimenticando che c’è un’intera popolazione gelese che langue e non sa a quale santo votarsi per avere assicurato un diritto, il pagamento all’acqua pura, pulita, potabile ed al giusto prezzo.
Noi dell’associazione AGEA chiediamo con viva forza e determinazione che il sindaco sia più presente in città, viaggiando di meno in lungo e largo per il mondo, facendo qualche volta il Sindaco di Gela, e che affronti i reali e drammatici problemi di cui i suoi concittadini sono vittime, oggi di Caltaqua, dell’Eni e di tutti i poteri forti e grigi, che hanno sconquassato il territorio, mettendo sotto scacco la dignità dei gelesi.
Rivolgiamo, infine, un accorato appello al sindaco per porre fine a tale incresciosa e stancante vicenda dei rapporti di Caltaqua con i cittadini gelesi, di prendersi cura di tale problematica, oltre che delle migliaia di disoccupati, dell’inquinamento ambientale causa di morte e depauperamento, per dare così positiva soluzione alle emergenze che vive la nostra città.
Vogliamo, altresì, rassicurare i nostri concittadini, che nessuna interruzione idrica sarà effettuata impunemente, pena la denuncia all’Autorità Giudiziaria per interruzione di pubblico servizio e vogliamo ancora ribadire che le nuove bollette che stanno arrivando, andranno pagate al 50%, in forza dell’ordinanza sindacale n. 312 del giugno 2003, delle varie sentenze emesse dal tribunale di Gela e del provvedimento del CIP che dispone che le utenze di acqua non potabile ed i prezzi di vendita al consumo non dovranno superare il livello del 50%.
A.G.E.A
IL PRESIDENTE
Orazio Consiglio
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